È sancito: “ ORO ” non è dotato di capacità distintiva!
La Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 5099 del 05.03.2014 ha messo la parola fine alla lunga battaglia tra Saiwa e Barilla sul termine ORO.
La Corte di Cassazione è stata scomodata dalla Saiwa che chiedeva di accertare che il termine ORO, per via dell’intenso uso dell’espressione ORO SAIWA, aveva acquisito una propria capacità distintiva tale da “riabilitare” il marchio.
La Corte tuttavia ha confermato ulteriormente le decisioni dei giudici di merito che avevano dichiarato la nullità dei marchi PACCO ORO e ORO, sia nazionale che internazionale e rigettato le istanze di Saiwa sulla nullità del marchio “Selezione Oro Barilla” registrato in classe 30 per l’anteriorità dei marchi “ORO SAIWA” n. 332.864, “PACCO ORO SAIWA” n. 334.084, “PACCO ORO” n. 334.089, “ORO” n. 307.376 e marchio internazionale “ORO” n. 435.773.
Il nostro codice di Proprietà Industriale vieta infatti la registrazione come marchio di segni costituiti esclusivamente da denominazioni generiche o indicazioni descrittive dei prodotti. Ed in tal senso è stata (correttamente) interpretata la portata della denominazione ORO, come espressione del linguaggio comune per evocare qualità positive dei prodotti.
Con la suddetta sentenza la Corte di Cassazione ha ulteriormente ribadito che la componente ORO in ORO SAIWA è carente di capacità distintiva e l’acquisizione della notorietà non può essere limitata al solo elemento ORO ma bensì al marchio nel suo complesso in cui SAIWA è e rimane l’elemento originale e altamente distintivo dei prodotti.