Il 23 Marzo 2016 è entrato in vigore il regolamento (UE) n. 2015/2424 del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica al regolamento sul marchio comunitario. Il nuovo marchio che produce effetti su Paesi dell’Unione non si chiamerà più Marchio Comunitario ma Marchio dell’Unione europea (RMUE) e, analogamente, anche il nome dell’Ufficio sarà modificato in Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO).

Il nuovo nome che fa riferimento alla Proprietà Intellettuale potrà accogliere eventuali ampliamenti futuri dei compiti dell’Ufficio stesso in relazione ad altri diritti di PI.

Pertanto in data 23.3.2016, tutti i Marchi Comunitari esistenti diventeranno automaticamente marchi dell’Unione europea e domande di marchio dell’Unione europea.

Una delle variazioni più consistenti e palesi è quella che riguarda il sistema delle tasse che passerà da una tassa di base comprensiva di tre classi a un sistema di pagamento basato “a classe”.

Sarà pertanto introdotta una tassa base per una sola classe di deposito e delle tasse aggiuntive per ogni classe oltre la prima.

Lo spartiacque per la determinazione del quantum dovuto a titolo di tasse è rappresentato dalla data di deposito, pertanto se i depositi di marchi, rinnovi, ricorsi od opposizioni sono anteriori al 23 Marzo si applicheranno le vecchie tasse, diversamente potranno essere applicate le nuove tariffe.

Prodotti e servizi

Altra importante novità è rappresentata dal fatto che il nuovo regolamento stigmatizza la portata della sentenza ‘‘IP Translator” (causa C-307/10).

In tema di prodotti e servizi rivendicati dai marchi, la protezione si estende ai prodotti/servizi designati all’interno della classe ed il marchio produrrà effetti soltanto per essi.

Sono state inoltre introdotte alcune lievi variazioni di natura procedurale che tuttavia non hanno un impatto rilevante per i titolari dei marchi.

Le modifiche principali, riguardanti le tasse a classe ed i prodotti/servizi rivendicati, sono il frutto dell’aumento del numero dei depositi di marchi in ambito Comunitario. Il nuovo sistema si pone infatti l’obiettivo di evitare che vengano “occupati” da marchi anteriori degli spazi di fatto inutilizzati nell’attività di business giornaliera.

Con il precedente sistema i depositanti, data la possibilità di estendere gratuitamente la protezione in tre classi merceologiche, tendevano a designare anche delle classi di interesse non diretto ed immediato, occupando appunto delle classi che descrivono invece il core business altrui.

Pertanto le modifiche appaiono del tutto in linea con le esigenze di facilitare le imprese a proteggere il proprio patrimonio di Proprietà Intellettuale.